venerdì 25 luglio 2008

Arrivederci chiariti

Ieri che giornata intensa, dovevo fare tante cose ma avevo il pensiero fisso di te e quello che era successo a distrarmi da qualsiasi cosa; ancora una volta l'istinto mi diceva che dovevo vederti e parlarti, non potevo tenere tutto dentro e partire con questa situazione. Alle 20 sono uscito per fare un giro in bicicletta e stemperare la tensione accumulata durante la giornata, sono uscito e ho trovato il coraggio di chiamarti nella speranza di vederti anche solo per 5minuti.

Ti ho chiamato e tu mi hai risposto con una voce strana, non te l'aspettavi; ti ho chiesto se c'era la remota possibilità di vederci e tu mi hai detto che dovevi cenare, magari dopo.. putroppo dopo avevo in programma di continuare a studiare allora ci siamo decisi di vederci subito. Pedalando verso casa tua è stato come andare incontro alle emozioni, ero carico di lacrime e perplessità, ma con la voglia di chiarire per non starci ancora male.

Ho legato la bici e ti ho fatto uno squillo, tu sei scesa giù e c'era anche il tuo ragazzo (ennesima situazione imbarazzante) vi siete salutati e abbiamo fatto 2 passi, ho subito rotto il ghiaccio incominciando a parlare; riassiumendo quello che è successo nelle 4 ore e mezzo seguenti posso dire con certezza che abbiamo superato un'altra prova. Ho dubitato di te, della tua sincerità, fidandomi di quello che mi avevano detto le tue amiche e facendomi false idee. Ho capito che le tue omissioni e il tuo non essere chiara hanno suscitato in loro false idee che io ho creduto e che hanno preso forma di bugie; questa bolla di sapone che era diventata insopportabile finalmente insieme l'abbiamo fatta scoppiare, senza strascichi e con la consapevolezza che ieri abbiamo fatto un nuovo passo in avanti nella nostra amicizia.

Ad un certo punto siamo saliti in casa tua e come non succedeva da parecchio tempo ci siamo seduti in cucina e abbiamo mangiato il cocomero per lenire la sete di una lunga chiaccherata  camminata più volte intorno zona dove abiti; dopo ci siamo buttati sul dolce e in due (6 a 2 per te) abbiamo mangiato un'intera scatola di cremini conad.. eheh che due golosoni che siamo.

A mezzanotte e mezzo ci siamo salutati e io sono tornato alla mia realtà di impegni e preoccupazioni ma con l'animo decisamente più sereno, come un cielo terso dove il vento ha spazzato via le nuvole dell'incomprensione. Buone vacanze

mercoledì 23 luglio 2008

Castello di carte


Luglio e ci siamo ancora; io parto lunedì ma con un interrogativo: che fare ora? Chiuso un discorso se ne apre un altro, tolta una preoccupazione ecco che ne affiora un'altra.. non si può stare mai sereni! La reazione c'è stata e ora sto meglio, nonostante ci siamo frequentati abbastanza in questo periodo; ritrovarci in biblioteca anche con lui mi ha permesso di abituarmici e fissare ancora il concetto che "con te non ci devo neanche pensare, c'è lui che ti rende felice..".
Improvvisamente il castello di carte è caduto: da un po di tempo mi hai riempito di bugie.
Non so più adesso dire se il nostro rapporto è o era bellissimo perché basato sulla sincerità, discorsi di ogni genere senza censure o maschere, critiche vicendevoli con lo scopo di costruire e migliorarci perché ci vogliamo bene. La vita mi ha insegnato ad essere diffidente e non credere a quello che gli altri mi dicono o fanno intendere, il bello di te è che tutte le mie difese erano abbassate più o meno volutamente anche perché il tuo sguardo che mi conosce bene scopriva subito se c'era qualcosa che non andava.. ora ripensando all'indietro mi tornano in mente occasioni in cui in effetti certi conti non tornavano, situazioni in cui c'era qualcosa che non andava, insomma ora mi è palese che mi hai detto un sacco di bugie e fatto credere un'altra realtà.
Ok mi hai mentito sull'università in generale(esami dati, date appelli, fatiche varie..) e sui tuoi impegni extra e chissà quanto altro.. ma non ci voglio pensare; mi hai mentito e ci può stare se siamo solo conoscenti e non ci lega un rapporto di amicizia profondo, ma a cuore aperto ti dico che purtroppo non è così!
Non è così perché non mi avrebbe fatto male come sto sentendo ora, non mi avrebbe dato la forza di parlare con le tue compagne e amiche di corso e scoprire fin quanto ti sei spinta oltre nel costruire con le carte i piani di questo castello e quanto nei momenti di difficoltà hai indossato un falso vestito da forte rattoppato di bugie. Il tutto mi è caduto addosso come una doccia fredda, una di loro non è riuscita a rimanere più in silenzio vedendomi in questa situazione, in questa realtà lontana dalla vita reale; non ce l'ha fatta e mi ha detto "sveglia! ma secondo te va davvero così?" seguito poi da una serie di confidenze recenti e passate sul tuo percorso di studi e gli impegni, sulle fatiche e momenti difficili che mi hai tenuto nascosto...
Mi sento preso in giro e non so gestire bene questi sentimenti discordanti che provo verso di te, forse la delusione mi spinge a rimanere in silenzio, ma mi conosco bene e so che prima o poi i nodi verranno al pettine e ti dirò quello che penso. Non sono arrabbiato e neanche voglio stigmatizzare questo tuo comportamento perché chi può dire di non avere mai raccontato delle bugie? forse mi sento come un non-invitato ad una festa, un escluso dalla tua vita o ancora peggio uno che ti fa sentire giudicata.
Mi dispiace molto, parto per le montagne con l'amaro in bocca e la freddezza nei tuoi confronti che da un certo lato del cuore mi hanno fatto stare meglio, ancora a testa alta ti guardo negli occhi "e sorriderò anche quando non mi va"
Buone vacanze

ps: ieri il tuo ragazzo mi ha chiesto di andare a fare 2tiri a basket, ma ero già impegnato; forse ci andiamo oggi, ma mi chiedo ancora adesso: è la cosa giusta? Non devo cedere alla tentazione di fargli domande per vedere se le stesse bugie le hai propinate anche a lui..

lunedì 14 luglio 2008

In biblioteca


Sono in biblioteca, la nostra biblioteca. Stiamo studiando, sono concentrato ed è arrivato lui. Non ho provato niente, ho fatto un cenno come saluto, il tempo si è fermato, in quel momento ero impietrito. Poi siete usciti, ho preso fiato e incominciato a pensare. Siete tornati e un po concitato ho scambiato i convenevoli, poi prendo un foglio e mi appunto la situazione e le sensazioni che sto provando. Sono chino, leggo il libro, evito di alzare la testa e guardarvi uno di fianco all'altro, sento quasi come l'effetto di una sveglia, ora ho gli occhi spalancati. Se avessi la giusta concentrazione studierei fino a domani mattina!
"Calma" mi ripeto, la biro sul foglio si muove nervosa e la calligrafia è un disastro.
"Non vengo più a studiare qua" penso, "anzi no ci vengo quando sono sicuro di non incontrarti e senza comunicare o giustificare la mia assenza".
Sento che tu ogni tanto mi guardi perché provi un po di imbarazzo e chiaramente non ti aspettavi questa visita; volutamente non incrocio il tuo sguardo perché convoglierebbe tante informazioni che so di non poter controllare.
"Vorrei andare via" lo confesso, ma poi penso che è meglio che resti al mio posto, non me la sono cercata stavolta. Non voglio sentire i vostri bisbigli e cerco di pensare ad altro, ma qualcosa passa.
Ora devo smettere di scrivere su questo pezzo di carta e tornare a studiare sul libro, devo controllare i miei occhi e sforzarmi di non distrarmi. So bene che quello che leggerò d'ora in poi non avrà molto senso e mi sa che perderò parte del pomeriggio oggi.. ma pazienza, non potevo immaginare che andasse così; intanto lui esce, forse per telefonare, prendo fiato.
E' passata un'ora e alzo lo sguardo, nel frattempo a turno siete usciti per fare una pausa; non posso non notare che state bene insieme, guardo lontano e penso che non vi lascerete mai. Questo dovrebbe farmi staccare la spina, togliere la corrente a quello che provo per te e nel breve periodo farmi stare meglio. Rimetto questi quattro scarabocchi in tasca e torno a quello che stavo studiando, prima però penso "oggi uscirò più tardi del solito, sicuramente dopo di voi".
Altra pausa, uscite tutti e poi dopo un po rientra solo lui. Tiro fuori nuovamente di nuovo questo foglietto (mi viene da sorridere) e cerco di concentrarmi ancora di più sui libri; penso che se vuole dirmi qualcosa sarò ben disposto a parlargli, siccome quando è arrivato ho incominciato io il discorso se vuole ora è il suo turno. Per adesso non parla, ritorno sul capitolo, ma a questo giro tengo fuori il foglietto.
Ok, mi distraggo nuovamente perché mi è passata per la testa un'idea come un lampo: ora gli chiedo quando ci possiamo trovare io e lui da soli per parlare, parlare di quanto sono innamorato di lei in modo da renderlo partecipe e dare un senso a questa freddezza che ho nei suoi confronti; ora la calligrafia è più chiara, indice che sono più tranquillo, ma ovviamente penso che "questa è proprio una pazza idea" e non me ne curo più.
Si è alzato ed è uscito con il telefono in mano con l'aria di usarlo, poi è tornato e mi si è avvicinato, ok ci siamo. Mi ha chiesto una cosa, non ho capito subito "scusami puoi ripetere?", mi ha chiesto se ero venuto in bici e se potevamo legarle insieme siccome c'erano a suo avviso dei tipi sospetti e la sua catena non era delle migliori.. ho mollato il libro e sono uscito con lui (la mia prima pausa) e abbiamo messo le bici vicine e legate insieme. Mi parla del più e del meno e poi rientriamo in biblioteca, dopo poco ritornano anche gli altri ma ormai il tempo sta per scadere per me e vi saluto, voi rimanete ancora cinque minuti e io ho un appuntamento che ahimè non posso rimandare e sto facendo tardi.
Dopo il sabato e la domenica se penso alle cose che ci siamo detti venerdì in biblioteca rimane un "ciao, come stai"

giovedì 10 luglio 2008

Dire di si


In questi giorni per vari motivi ci siamo frequentati di più e proprio adesso, quando desideravo staccarmi da te, spuntano le occasioni per frequentarci. Come sempre succede dopo che ci vediamo sono radioso e sereno come un cielo senza nuvole, ma la sera immancabilmente arriva il vento a portare nuvoloni carichi di pioggia che prendono forma di lacrime. Dopo che mi hai chiesto di stare attento a non lasciarmi andare ad apprezzamenti e battute tipiche di un innamorato, sento di stare vivendo male il nostro rapporto di amicizia, come censurato e quindi perdendo la spontaneità.
Ora sono confuso e se mi guardo dentro mi sento snaturato, mi sento meno me stesso.
Sto accettando sempre di più uscite alternative, aperitivi, partite di calcetto e serate o week-end al mare nel tentativo di distrarmi e ritrovarmi; come un nuotatore sento che queste bracciate sono fatte con la testa fuori e l'ossigeno mi da la forza di continuare, ma immancabilmente quando finiscono e salgo le scale di casa ritorno con la testa sott'acqua; io continuo a dire di si e distrarmi perché sento che cmq va un po meglio e che prima o poi si volterà pagina: preferisco illudermi di questo piuttosto che illudermi su di te.

venerdì 4 luglio 2008

Istinto e ragione


Ho letto una recensione sul filosofo Friedrich Schiller che dice:
"..La grazia pertanto è il segno dell'armonia tra anima e corpo, tra spirito e natura, tra ragione e istinto; quando quell'armonia si manifesta nell'espressione verbale, gestuale etc., allora la vita umana avrà la bellezza del gioco. Infatti si ha gioco quando né la ragione prevale sull'istinto, né la sensibilità travolge la spiritualità, ma quando ragione e istinto cooperano armoniosamente. In questa condizione l'uomo è definibile anima bella. Ma questa condizione è un ideale, lo scopo a cui tendere, il modello da realizzare; perché la natura umana, il corpo, non si piega facilmente alla forza modellatrice dello spirito. Quando l'istinto si ribella alla ragione, e questa, quindi, impone le sue prescrizioni contro la sensibilità, allora si avrà la dignità.."

Da qui è iniziata la riflessione in cui mi ci ritrovo in pieno. L'episodio di pochi giorni fa è un chiaro esempio di istinto che si ribella alla ragione in quanto mai mi sarei sognato di dirti nuovamente quello che pensavo e tutto d'un fiato senza tralasciare nulla. In queste notti ho riposato bene e non ho fatto fatica ad addormentarmi, ovvio che se ripenso a quei momenti mi agito un po' (anche perché dirti ti Amo è bellissimo), ma in definitiva mi sembra di aver voltato ancora una pagina importante.
Ieri è stata una giornata piena di impegni, ma bella e mi sono accorto che qualcosa in me è cambiato, come un fiore che dopo lungo tempo è finalmente sbocciato e sta facendo il pieno di aria fresca cullato dal vento. Pensavo di essermi umiliato ancora una volta, invece ora mi sento di aver curato la mia dignità ed è una sensazione incredibile. Troppa ragione mi rende freddo e mi intristisce e troppo istinto mi fa combinare guai, sono contento di aver sperimentato un giusto equilibrio e spero in futuro di farne tesoro continuando su questa strada.
Ieri abbiamo passato una serata insieme e siamo andati a teatro, siamo stati bene entrambi come sempre ci succedeva e tornando a piedi abbiamo fatto due chiacchere alla nostra maniera, quando ci siamo salutati non ti ho detto: "Sto bene e sono felice quando sono con te."
Ho taciuto in cambio di un abbraccio e della tua serenità.

martedì 1 luglio 2008

Chiudere un cerchio


Ho scritto su un foglio alcune cose che ti volevo dire, come una traccia o un inizio di una lettera in modo da parlarti serenamente senza paura di scordarmi di dirti qualcosa.. alla fine mi hai chiesto di tenere quel pezzo di carta e mi trovo qui triste a ricostruire quello che mi ero appuntato.

. Questi ultimo mese ci siamo visti pochissimo e ti ho sentito lontana
. Aiutare gli altri mi fa piacere e mi soddisfa e tu sai quanto sono generoso con gli altri, ma aiutare a te mi rende felice e realizzato; analogamente vedere te rende la giornata particolare e sicuramente migliore
. In questo periodo sono stato abbastanza scarico di lavoro e ho avuto modo di riflettere su alcuni comportamenti +o- razionali che ho avuto, ho rivissuto situazioni del passato alla luce di una nuova consapevolezza di sentire il bisogno di vederti e di stare con te perché ti Amo.
. La fiamma amicizia che è sempre stata intensa adesso si è affievolita, rimangono cmq le braci a testimoniarne la forza e la speranza che ricominci a bruciare quando saremo pronti . Non alimenterò la fiamma dell'amore anche perché credo che finalmente ho accettato il fatto che non è corrisposto; aspetterò che si spenga o che arda con più vigore per un altra persona . Mi trovo quindi tra 2 fuochi, uno che riscalda e l'altro che brucia
. Sto passando un periodo di alti e bassi. Mi è capitato di vivere situazioni bellissime, un tramonto, una gita in mare, un'alba, un cielo stellato.. e il desiderio è stato quello di essere con te e vedere e vivere insieme le stesse esperienze
. La mente a volte gioca brutti scherzi che mi fanno stare male, come al matrimonio quando ti ho visto come la sposa e io come invitato alle tue nozze, quasi vedendo il prossimo futuro.. con stato d'animo reale di conseguenza. .
. Infine ho preso spunto da una bellissima definizione di amicizia per dirti che:
"Vorrei essere per te una persona di cui ti puoi fidare, che nel dubbio ti incoraggia, nella lotta ti sostiene, nell'offesa ti difende, nel bisogno ti aiuta e nel dolore ti è vicina. Spero che tu mi veda come uno che ti ascolta e ti capisce, ti invoglia ad andare avanti, ti incoraggia ad avere fiducia, ti perdona se sbagli, ti apprezza per quello che sei, si interessa ai tuoi problemi e non si approfitta mai di te. Passare il tempo con te mi aiuta a vivere, mi arricchisce dentro, mi fa capire tante cose, mi fa amare di più le belle cose della vita.."

Mi hai detto che alcune frasi che ti ho detto in passato (anche scherzosamente tipo "tu mi completi") ti hanno dato fastidio e imbarazzato, quindi la tua reazione di conseguenza è di diventare fredda e chiuderti a riccio: ecco spiegato quest'ultimo periodo. Mi hai detto che non ti do l'idea di stare reagendo e ti ho risposto "preferisci che ti sorrida anche quando non mi va?" (grazie Niccolò Fabi) e tu hai detto di no e mi hai spronato di affrontare meglio questi dispiaceri.
Poi abbiamo parlato di altri problemi che riguardano il nostro gruppo e ripensandoci forse non era la situazione giusta per parlare anche di questo.. poi ti ha chiamato il tuo ragazzo.. poi per entrambi il tempo era scaduto, ci siamo salutati e siamo tornati ai nostri doveri. Oggi silenzio e quella cara sensazione già provata in passato che adesso chiamo my old friend.

Riflessione: no, non sono impazzito, sentivo il bisogno di vederti e parlarti, tutto qui. Questa era la terza volta che ci siamo visti per parlare a cielo e cuore aperto, seguendo il filo logico delle precedenti come se fosse l'ultima puntata; ora sono arrivato ad una conclusione e anche se fa male sento di aver fatto la cosa giusta: dimostrarti e dirti che ti Amo. Ok, se prima avevo svuotato il sacco a questo giro l'ho proprio rivoltato e ormai è pronto per essere messo da parte. La prima cosa che mi viene in mente adesso è di sparire dalla circolazione, ma sento che è sbagliato perché sarebbe come scappare rimandando così i nodi al pettine; sento di essere cresciuto ancora, di avere fatto un passo in avanti. Si ora sono a terra e riconosco di aver rischiato il colpo da ko, forse ci sono andato vicino.. quel briciolo di vita e di orgoglio che mi sono rimasti mi rendono fiero di come ho affrontato questa situazione: un buon punto di partenza.
Mi sento come una fenice che brucia tra 2fuochi aspettando di risorgere più forte di prima.